Voglio
parlarvi dei crucci dei pensionati italiani in Brasile a causa della
questione della doppia tassazione sulla pensione per gli italiani
all’estero.
Lo
stataccio italiano ha firmato numerose convenzioni con stati esteri
al fine di evitare la vergognosa doppia tassazione delle pensioni dei
suoi cittadini che vivono nei vari stati qua e là nel mondo. Si
tratta in pratica d’evitare che le pensioni erogata vengano tassate
sia in Italia con trattenuta IRPEF, sia nel paese estero dove risiede
il cittadino. Giusto e sacrosanto.
Ma
il ragnaccio tricolore non si smentisce e per i pensionati italiani
che vivono in Brasile ne combina una delle sue.

L’articolo
si
incontra anche sul forum del sito Brasileitalia .info sezione tempo
libero / off-topic / tasse e pensioni in Brasile
E
poi viene definito criminale chi cerca di diminuire un’esagerata,
ingiusta, abnorme tassazione da parte dello stato, mentre quello che
fa lui non è criminale...
“Un’amara
sorpresa l’ha avuta chi ha scelto di trasferirsi in Brasile,
infatti, un migliaio di pensionati italiani residenti in alcuni Stati
della Federazione brasiliana, sul totale di 10.931 presenti sul
territorio, da circa nove anni hanno ingaggiato una battaglia a colpi
di carte bollate con il Fisco tricolore. Vediamo nel dettaglio qual é
la storia di questo contenzioso che sta creando notevoli problemi ai
nostri connazionali. Dopo una vita di lavoro e dedicazione al nostro
Paese si vedono emarginati e discriminati per aver scelto di andar a
trascorrere la meritata pensione in un Paese dove ancora si puó
vivere dignitosamente".
-accordo
teso ad evitare la doppia tassazione dei redditi. Per 22 (ventidue)
anni tutto fila liscio, i pensionati italiani residenti in Brasile
pagano nel paese di residenza le imposte dovute, le pensioni vengono
regolarmente erogate dagli Enti previdenziali italiani senza alcuna
trattenuta di imposte in base all’art 19.4 dell’accordo stipulato
fra i due paesi. Anno 2000 ministro delle finanze Visco (Governo
Prodi) Sorpresa... Sorpresa... Ai pensionati italiani residenti in
Brasile vengono improvvisamente, senza alcuna comunicazione
preventiva, trattenute alla fonte le somme relative all’“Irpef
dovuta” calcolata sulle pensioni erogate dall’INPS e dagli altri
Enti previdenziali. In pratica, in base ad un’allucinante
interpretazione di qualche fantasioso “interprete in lingue
straniere”, il Direttore centrale dell’Ufficio Fisco
Internazionale Vincenzo Busa firma il 22 luglio del 2003 una
circolare la 41/2003 che obbliga l’INPS e gli altri Enti erogatori
a trattenere, in qualitá di sostituti d’imposta, le somme “dovute”
sulle pensioni erogate ai pensionati italiani residenti in Brasile.
Un fatto
curioso: non tutte le
pensioni pagate dagli Enti erogatori subiscono la trattenuta sono
solo un migliaio i “beneficiati” dalla circolare Busa i restanti
9931 continuano ad essere “bistrattati”. In pratica grazie alla
fantasiosa interpretazione del genio delle lingue straniere, la frase
inglese “May be taxed” (potrebbero essere tassate) il genio la
traduce con “VANNO TASSATE” viene cosí di fatto applicato
dall’Italia l’art 18.1 della Convenzione Italo-Brasiliana che
vede la tassazione concorrente per le pensioni superiori a 5000
dollari annui. Dopo 7 anni di dura lotta “armata” dei nuovi
“Mille”, a suon di carte bollate e interrogazioni parlamentari,
finalmente, qualcuno in Italia giunge alla conclusione che vanno
chiesti chiarimenti sull’Accordo alla controparte brasiliana per
arrivare cosí ad una definizione della controversia.... Con lettera
di protocollo GAB/ASAIN n.ro 16/2009 del 28 gennaio di quest’anno,
indirizzata al dr Enrico Martino responsabile dell’Ufficio Estero
dell’Agenzia delle Entrate, il Coordinatore Generale delle
Relazioni Internazionali della Segreteria della Receita Federal
(corrispondente al nostro Ufficio Esteri dell’Agenzia delle
Entrate), Marcos Aurelio Pereira Valadon risponde che: “per il
Brasile vale l’attuale accordo, peraltro, rispettato per ben 22
anni dall’Italia. Il Brasile riconosce valida l’applicazione
dell’art 19.4.
Non vede alcun fatto nuovo e non comprende quali siano state le motivazioni che hanno spinto l’Italia a modificare in modo arbitrario, unilateralmente, quanto concordato anche amministrativamente attraverso la Convenzione che ha, oltretutto, validitá di legge ratificata, tra l’altro, dal Parlamento italiano il 29 novembre del 1980 con n.ro 844. Il risultato di tutto ció é che in questa situazione i “1000 beneficiati” dalla famosa circolare 41/2003 pagano imposte trattenute alla fonte in Italia e, continuano ovviamente a pagarle anche in Brasile alla faccia della Convenzione sul doppio gettito tributario. Dopo la risposta ufficiale del Brasile finalmente qualcosa si é cominciato a muovere in Italia... Dopo l’interrogazione parlamentare presentata dall’On Angelo Compagnon le “alte sfere” dell’Agenzia stanno cominciano a dar atto dell’equivoco creato dal famoso genio delle traduzioni... Va detto, tra l’altro, che esiste la possibilitá dell’avvio di inchieste tese a definire le responsabilitá dei dirigenti dell’Agenzia coinvolti nella questione la causa sarebbe il danno erariale prodotto dalla vicenda, risulta infatti che l’Agenzia deve rimborsi valutati in oltre un milione e mezzo di euro sui quali vanno calcolati la rivalutazione monetaria e gli interessi legali. Con risposta scritta all’On Compagnon l’Ufficio Esteri dell’Agenzia conferma infatti l’errore avvenuto e da per certa l’applicazione anche da parte italiana dell’art 19.4 della convenzione cosí come avviene anche per la parte brasiliana... A questo punto i “beneficiati” dalla circolare 41/2003 dovrebbero aver diritto al rimborso dell’Irpef trattenuta alla fonte per gli anni trascorsi dal 2000 al 2009 incluso.... Dall’inizio di questa vicenda a tutt’oggi si sono create paradossali situazioni: l’Ufficio Liquidazioni dell’Agenzia dopo aver liquidato rimborsi Irpef relativi agli anni 2000 – 2001 – 2002 ha inviato ai pensionati ingiunzioni per la restituzione degli stessi importi giá liquidati. Ci auguriamo che le cose seguano il verso giusto e finalmente questa querelle venga definita in modo corretto. Va detto, per altro, che dopo questi ultimi fatti l’Inps dovrebbe smettere di trattenere indebitamente imposte, non dovute, ai pensionati italiani residenti in Brasile, anche perché potrebbero emergere responsabilitá penali in merito. Per chiarimenti e qualsiasi dubbio i pensionati che sono coinvolti nella questione possono rivolgersi ai nostri indirizzi di posta elettronica in Brasile. È stata organizzata una struttura di assistenza legale per coloro che devono far richiesta di rimborso per gli anni passati... L’ufficio legale che si occupa di queste pratiche e lo Studio Acchiardi di Udine all’indirizzo di via de Rubeis 19 33100 Udine".
Non vede alcun fatto nuovo e non comprende quali siano state le motivazioni che hanno spinto l’Italia a modificare in modo arbitrario, unilateralmente, quanto concordato anche amministrativamente attraverso la Convenzione che ha, oltretutto, validitá di legge ratificata, tra l’altro, dal Parlamento italiano il 29 novembre del 1980 con n.ro 844. Il risultato di tutto ció é che in questa situazione i “1000 beneficiati” dalla famosa circolare 41/2003 pagano imposte trattenute alla fonte in Italia e, continuano ovviamente a pagarle anche in Brasile alla faccia della Convenzione sul doppio gettito tributario. Dopo la risposta ufficiale del Brasile finalmente qualcosa si é cominciato a muovere in Italia... Dopo l’interrogazione parlamentare presentata dall’On Angelo Compagnon le “alte sfere” dell’Agenzia stanno cominciano a dar atto dell’equivoco creato dal famoso genio delle traduzioni... Va detto, tra l’altro, che esiste la possibilitá dell’avvio di inchieste tese a definire le responsabilitá dei dirigenti dell’Agenzia coinvolti nella questione la causa sarebbe il danno erariale prodotto dalla vicenda, risulta infatti che l’Agenzia deve rimborsi valutati in oltre un milione e mezzo di euro sui quali vanno calcolati la rivalutazione monetaria e gli interessi legali. Con risposta scritta all’On Compagnon l’Ufficio Esteri dell’Agenzia conferma infatti l’errore avvenuto e da per certa l’applicazione anche da parte italiana dell’art 19.4 della convenzione cosí come avviene anche per la parte brasiliana... A questo punto i “beneficiati” dalla circolare 41/2003 dovrebbero aver diritto al rimborso dell’Irpef trattenuta alla fonte per gli anni trascorsi dal 2000 al 2009 incluso.... Dall’inizio di questa vicenda a tutt’oggi si sono create paradossali situazioni: l’Ufficio Liquidazioni dell’Agenzia dopo aver liquidato rimborsi Irpef relativi agli anni 2000 – 2001 – 2002 ha inviato ai pensionati ingiunzioni per la restituzione degli stessi importi giá liquidati. Ci auguriamo che le cose seguano il verso giusto e finalmente questa querelle venga definita in modo corretto. Va detto, per altro, che dopo questi ultimi fatti l’Inps dovrebbe smettere di trattenere indebitamente imposte, non dovute, ai pensionati italiani residenti in Brasile, anche perché potrebbero emergere responsabilitá penali in merito. Per chiarimenti e qualsiasi dubbio i pensionati che sono coinvolti nella questione possono rivolgersi ai nostri indirizzi di posta elettronica in Brasile. È stata organizzata una struttura di assistenza legale per coloro che devono far richiesta di rimborso per gli anni passati... L’ufficio legale che si occupa di queste pratiche e lo Studio Acchiardi di Udine all’indirizzo di via de Rubeis 19 33100 Udine".
Avete sentito di Daniele Filippin che sta per fare un libro sull'Argentina per Papa Francesco. https://www.facebook.com/pages/Daniele-Filippin/522808421094711?fref=ts
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