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HO VISSUTO IN 9 PAESI NEL MONDO E DAL 1991 RISIEDO IN BRASILE, MIO PAESE D’ELEZIONE. IL BRASILE É PER VIVERE MEGLIO E PIÙ FELICI ED INCONTRARE REALI PRIORITA'. È PER SMETTERE DI LAVORARE PENSANDO COSTANTEMENTE A QUEI 20 GIORNI DI VACANZA ALL’ANNO INVECE DI VIVERE E LAVORARE IN UN LUOGO CHE CI SODDISFA TANTO DA NON AVER BISOGNO D’ANDARE IN VACANZA. IN ITALIA LE PERSONE VIVONO MALE E NON SONO FELICI, ALL’OPPOSTO I BRASILIANI SONO RISULTATI IN ASSOLUTO LA POPOLAZIONE CON PIÙ SODDISFAZIONE/FELICITÂ/SPERANZA NEL FUTURO. RACCONTO ESPERIENZE E COSA SUCCEDE DA QUESTE PARTI. MAGARI DECIDETE DI VENIRCI A VIVERE PURE VOI.

giovedì 3 maggio 2012

RATTIFICHE E PRECISAZIONI


In altri posts ho segnalato che era possibile rimanere in Brasile come turisti per 180 giorni complessivi all’anno, anche continuativi. Successivamente hanno stabilito che i cittadini italiani potevano soggiornare in Brasile per ragioni turistiche per massimo 90 giorni all’anno.
Un aggiornamento recente ha cambiato nuovamente il tempo di permanenza per ragioni turistiche dei cittadini italiani in Brasile (per la 3° volta nel 2011! Ho il sospetto che centri la presidenziale rottura di scatole per il caso di Cesare Battisti). Ora il periodo di soggiorno viene fissato in 90 giorni ogni 6 mesi. Secondo le prime informazioni ricevute dalla Polizia Federale, il cittadino italiano può quindi rimanere 90 giorni, poi deve stare fuori dal paese sei mesi per poi poter nuovamente stare altri 90 giorni. In un anno sono in totale sempre 180 giorni di permanenza, ma non sono più continuativi. Si ricorda comunque che questi periodi sono sempre da considerare come periodi massimi, che possono essere ridotti, a criterio della Polizia Federale, al momento dell’ingresso.
Insomma, se vi beccano dopo 90 giorni vi cacciano fuori come Adamo ed Eva dal paradiso. Leggete anche i post “Aprire una società in Brasile” e “Sposarsi in Brasile e richiedere il visto permanente”


Vi do però una buona notizia che si riferisce ad una possibile scappatoia:
se vi ritrovate in situazione irregolare in Brasile sappiate che saltuariamente applicano un’amnistia al riguardo. Eccovi l’ultima realizzata nel 2009:

Il Presidente Luiz Inácio ‘Lula’ da Silva ha ratificato oggi 2 luglio 2009, il progetto di legge 1.664-D, del 2007, conosciuto come: “Legge d’Aministia Migratoria”, che autorizza la residenza provvisoria dei cittadini stranieri in situazione irregolare in Brasile.

La nuova legge permette che tutti gli stranieri che si trovino in situazione di irregolare e siano entrati in Brasile prima del 1° febbraio del 2009 di regolarizzare la loro posizione e che godono della libertà di circolazione, diritto al lavoro, accesso al servizio sanitario, all’educazione e alla Giustizia.

La misura comprende le persone che siano entrate illegalmente in Brasile, quelle il cui visto di entrata sia scaduto o che non hanno beneficiato della precedente Legge di Amnistia 1998.

Secondo i calcoli del Ministero di Giustizia, circa 50 mila persone potranno essere beneficiate, anche se organismi internazionali stimano in 200 mila il numero degli stranieri in posizione irregolare in Brasile.

Gli interessati potranno presentare la domanda di regolarizzazione fino alla fine dell’anno (30 dicembre). Ma devono attendere che il Diario Ufficiale dell’Unione pubblichi il decreto del Ministero della Giustizia che normalizza i procedimenti previsti dalla legge. La tassa di regolarizzazione è di 67 R$ e quella della spedizione del documentò di identità di 31 R$.

La misura, per il segretario nazionale della Giustizia, Romeu Tuma Júnior, “Umanizza la questione migratoria” e combatte il traffico di persone che entrano in Brasile e sono impiegate in lavori analoghi alla schiavitù. Come accade attualmente per i lavoratori boliviani, contrattati informalmente per imprese di confezioni dello stato di São Paulo. Il segretario precisa che oltre ai boliviani, i cinesi, paraguaiani, peruviani e russi sono tra i principali gruppi che la nuova legislazione potrà beneficiare.

Attualmente circa 880 mila stranieri vivono regolarmente in Brasile,
( nel 2009, ora in realtà sono già circa 2 milioni) per la maggioranza proveniente dal Portogallo, Giappone, Italia e Spagna. Il governo stima che oggi oltre 4 milioni di brasiliani vivono all’estero. Tuma Júnior spera che l’iniziativa brasiliana “sensibilizzi e generi reciprocità” in altri paesi, e continua dichiarando: “I paesi stanno criminalizzando, il Brasile umanizzando”. Oltre alla ratifica della Legge sull’Amnistia, il Presidente ‘Lula’ oggi ha sottoscritto un messaggio al Congresso Nazionale, allegato al progetto per una nuova Legge per gli Stranieri.

Fonte: http://www.agenciabrasil.gov.br

Angel, un mio collaboratore di nazionalità argentina viveva stabilmente da più di 15 anni in Brasile senza visto e quindi in condizione di assoluta, protratta, continuativa e felice irregolarità. Non aveva mai avuto alcun tipo di problemi e realmente non si preoccupava per niente della cosa. Certo non poteva svolgere un lavoro regolarmente assunto e messo in regola ma aveva comunque sempre lavorato seppur in nero.
C’è da dire che viveva nella regione del nordest, meno fiscalista della regione sud e con più propensione eventualmente a chiudere un occhio.



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