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HO VISSUTO IN 9 PAESI NEL MONDO E DAL 1991 RISIEDO IN BRASILE, MIO PAESE D’ELEZIONE. IL BRASILE É PER VIVERE MEGLIO E PIÙ FELICI ED INCONTRARE REALI PRIORITA'. È PER SMETTERE DI LAVORARE PENSANDO COSTANTEMENTE A QUEI 20 GIORNI DI VACANZA ALL’ANNO INVECE DI VIVERE E LAVORARE IN UN LUOGO CHE CI SODDISFA TANTO DA NON AVER BISOGNO D’ANDARE IN VACANZA. IN ITALIA LE PERSONE VIVONO MALE E NON SONO FELICI, ALL’OPPOSTO I BRASILIANI SONO RISULTATI IN ASSOLUTO LA POPOLAZIONE CON PIÙ SODDISFAZIONE/FELICITÂ/SPERANZA NEL FUTURO. RACCONTO ESPERIENZE E COSA SUCCEDE DA QUESTE PARTI. MAGARI DECIDETE DI VENIRCI A VIVERE PURE VOI.

giovedì 3 maggio 2012

CERCANDO CASA A RIO DE JANEIRO 2


Nei primi tempi ogni giorno io e mia moglie eravamo a caccia della casa da affittare. Dopo aver perso tempo cercando in luoghi dove non saremmo mai andati a vivere finalmente ci informammo sulle varie tipologie di quartieri, ce ne erano di tutti i tipi, dal ”Due giorni per morire” al “Paradiso per milionari”. Iniziammo così a selezionare le nostre ricerche.
Un quartiere che ci piaceva molto era quello di “Santa Teresa”.
Non era molto lontano dalle zone delle spiagge come Copacabana, Ipanema, Leblon, ma neanche dal centro città che è il quartiere degli uffici.
E' un quartiere storico con molte costruzioni antiche e particolari, ha un'aria europea, bohemién, frequentato da artisti, ha simpatici baretti e locali, se conoscete Brera a Milano direi che vi si respira la stessa aria. Santa Teresa è su di una collina, ci arriva un tram come i nostri ma senza porte e fiancate, bello pure lui. Il quartiere si affaccia da un lato sul porto con una vista che non è meravigliosa ma meglio di niente, dall'altro lato si affaccia nientepopodimeno che sul “Pão de Azucar“, sulla spiaggia di Botafogo, spazia su tutta la baia di Guanabara, sulle montagne lontane e via così, la classica cartolina di Rio de Janeiro. Una delle più belle viste del mondo, ti riempie i pensieri con l’incanto dei sogni che si fanno realtà, magica ma terrena non ha bisogno d’adornarsi con le cose degli uomini. Come non bramare intensamente esattamente quello?
Ogni giorno eravamo da quelle parti cercando la nostra residenza, ammaliati non ci interessava più nient'altro.
Arrivavamo in tram, su in salita per 20 minuti tra vecchie strette vie e poi in giro a piedi cercando cartelli “Affittasi” e chiedendo nei negozi o ai postini, ai gatti randagi in cerca di tane abbandonate ed alle erbacce che amano i giardini disabitati. 
Un giorno trovammo una graziosa piccola villetta su due piani, terreno in discesa, fiori e piante, tutto ben curato solo che il giardino era in comune con la proprietaria che abitava in una casa al lato. Niente problema, sembrava simpatica ma aveva Fufi, un piccolo bastardino ringhioso ed agguerrito.
Potete voi immaginare cosa avrebbero fatto i miei due Mastini Napoletani ad un insignificante botolo che avesse avuto l'ardire di ringhiare ai loro padroni? Peccato, era pure ben ammobiliata e non costava molto.


Visitammo altre opportunità ma per una ragione o per l'altra non andavano bene.
Sino a che un giorno di luce e splendore la vedemmo, lei, la nostra! Non c'era alcun dubbio.
Era una villa su di un piano, al finale d'un grandissimo giardino in salita. In basso al lato della strada c'era il garage ed il cancello d'ingresso, una sentiero a gradini portava sino alla villa. A metà cammino si passava al lato d'una piccola costruzione per il personale. Un discreto spazio pianeggiante circondava la casa con pergolato ed alberi. La visitammo accompagnati da uno dei padroni di casa (era un'eredità lasciata a quattro fratelli).
Arrivati in cima di fronte alla casa ci voltammo e di fronte a noi c'era la vista da cartolina che vi ho raccontato, un tavolo di ferro battuto sotto il pergolato indicava come chi ci aveva abitato avesse passato la maggior parte del tempo lì fuori.
Un grande salone, cucina, tre camere e bagni, in parte ammobiliata, bello da far piangere.
Io e Josi eravamo euforici. Il proprietario ci dice che doveva consultare il quarto fratello che viveva a Curitiba ma non ci sarebbero stati problemi, il costo dell'affitto lo avevamo già concordato, era onesto. Ci saremmo risentiti da lì a tre giorni.
Dopo tre giorni non aveva ancora risposte, il fratello era in viaggio, a risentirci tra una settimana, bye bye.
Ci credete voi che ci hanno tenuto in ballo per tre mesi e non si erano ancora decisi?
In Brasile è normale che succedano certe cose.
Eravamo sfiancati, delusi e senza più energie per ricominciare a cercare alternative.
Facemmo le valige e tornammo a Curitiba abbandonando il progetto di vivere a Rio de Janeiro e ci sistemammo provvisoriamente a casa dei miei suoceri, peccato.

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