Io e mia moglie Josi stavamo cercando casa e un punto commerciale
da affittare a Rio de Janeiro.
Nelle nostre città italiane la differenza tra un quartiere ed un
altro non è così grande come può essere in una grande città brasiliana.
Dove vivere in Brasile? Per abitare a Rio de Janeiro ci sono zone dove non si va, a meno che non si sia trafficanti di armi o di droga.
C'è poi il problema delle distanze e del traffico: di mattina nelle ore di punta spostarsi tra una zona ed un'altra
della città (10 milioni di abitanti) può voler dire 4 ore di viaggio,
altrettante alla sera, non si può vivere ad ovest e lavorare ad est, cioè molti
lo fanno ma hanno l'elicottero e noi per il momento avevamo solo l'autobus.
Ne io ne Josi conoscevamo Rio de Janeiro e quindi andavamo un po alla cieca e
all'inizio perdemmo inutilmente un sacco di tempo.
Leggevamo gli annunci sul giornale e segnavamo quelli che ci
sembravano interessanti: <...hei, guarda qui, c’è una casa in affitto con
giardino, muro alto, sala, due camere...il prezzo è buono, andiamola a
vedere...>.
Studiavamo la cartina della città, identificavamo con che serie di
mezzi pubblici si arrivava sino a lì e partivamo speranzosi.
Non potete aver idea dove a volte capitavamo, ci facevamo piccolini
sperando nel dono dell'invisibilità e quatti quatti, bassi bassi, in punta di
piedi, salivamo sul primo autobus che se ne andava da lì, sotto gli sguardi di
tutti ma approfittando del loro stupore e sorpresa dovuti alla fortuna di
vedersi improvvisamente due vittime sacrificali che gli cadevano dal cielo. I
gonzi settimanali.
Quando l'autobus ripartiva e gli eravamo ormai sgusciati dalle dita
non si erano ancora ripresi dallo shock. Ci sembrava di captare i loro
pensieri: <Perbacco, sti gringos stanno diventando furbi...>.
Ci trattenevamo dal fargli le pernacchie dai finestrini, prrrrr... prrrr...
Per altre esperienze vissute sugli autobus di Rio de Janeiro
leggete anche i posts e "Altra esperienza sull’autobus a Rio" e "La prima volta a Rio de Janeiro" che pubblicherò a breve
Quando tornavamo nel nostro appartamentino a Copacabana ci
mettavamo in costume da bagno ed andavamo in spiaggia distante solo 200 metri . Ci sedevamo in
uno dei tanti chioschi che vendevano noci di cocco fresche, ne tagliano la
fetta superiore col machete, poi tanto ghiaccio e cannuccia, super! Stare
seduti lì a godersi la brezza, guardare il mare e berci i nostri drinks ci
ripagava dalle fatiche della giornata. Se poi aggiungete la buona musica e la
vista delle ragazze che passavano in costume “filo dentale” capirete la mia
delizia.
A Rio de Janeiro molti di coloro che vivono vicino alle spiagge
fanno così. Tornano dal lavoro, si cambiano e scendono in spiaggia, ogni
giorno, una bellezza.
Noi a Milano usciamo sul balcone di casa oppure nel mese d’agosto
andiamo in gita a Lambrate ma non è la stessa cosa.
Sulla grande Avenida Atlantica che costeggia le spiagge con gli
ampi marciapiedi si vedono passare ogni tipo di persone, per noi spesso
abbigliate nelle forme più inusuali. In Brasile in generale le persone danno
meno importanza a come si vestono che non in Italia. Nello Stato della Bahia non ne parliamo, il direttore di
banca va al lavoro in ciabatte, pantaloncini corti e canottiera che nel suo
ufficio si toglie appena può per mettersi comodo e ricevere i clienti importanti
mentre mastica uno stuzzicadenti.
Forse solo la città di São
Paulo ha lo stesso
ristretto conformismo del vestirsi “per bene” simile al nostro. Non conosco
Brasilia. A Rio de Janeiro invece l’esasperata cultura dell’apparenza si
dirige semmai alla cura fisica del corpo. Se lo scolpiscono in palestra e
facendo sport sulla spiaggia.
Ne sono orgogliosi e lo mostrano il più possibile, come gli
italiani invece mostrano il “look” alla
moda di Dolcino e Gobbino abbinato a massicce dosi di gel nei capelli (o
preferite il doppio petto blu del nostro psiconano nazionale?).
Rio de Janeiro ha queste due facce: è una vera grande metropoli e
contemporaneamente è pure una vera città di spiagge, mare, vacanza. Non v'è dubbio, una delle più interessanti spiagge brasiliane!
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