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Ecco un’altro flash di ricordi
relativi a vicende Brasiliane. Qui si tratta sopratutto dei miei viaggi verso
il Brasile e del mezzo più consono per viaggiare quando ci si trasferisce in un
paese lontano.
Fino a meno d’un secolo fa prima
dell’uso dell’aereo gli uomini viaggiavano spostandosi a piedi, a cavallo o per
nave. A volte un viaggio poteva durare settimane, mesi, anni. Questi viaggi
davano il tempo d’adattarsi al cambiamento, tempo e cambiamento proporzionali
uno all’altro.
I paesaggi cambiavano con lentezza e le scene del mondo si
sostituivano poco per volta. Si aveva il tempo di adattarsi per gradi a nuovi
panorami e a nuove condizioni di vita. Il clima cambiava gradualmente, dal
gelido Nord al torrido Equatore e viceversa attraversando tutte le sue fasi
intermedie.
Il tempo che si trascorreva nel viaggio permetteva ancor più un
naturale adattamento di pensiero a nuovi stili di vita, si immaginava e
ruminava sulle possibili novità d’affrontare, si valutava l’importanza della
scelta e la profondità delle differenze nell’aprire un nuovo capitolo della
propria vita.
Si aveva il tempo di spogliarsi di tante consuetudini e condizionamenti, pronti ad indossarne altri nella nuova situazione. Si
aveva il tempo d’assaporare l’avventura a venire.
Quasi
sempre purtroppo questa gradualità oggi non esiste più.
L’aereo ci strappa bruscamente dalla pioggia delle fredde giornate invernali
dell’emisfero Nord e dopo qualche ora ci scarica nell’aria ardente ed assolata
di un paese tropicale.
Solo il tempo di battere le palpebre
abbagliati dalla luce accecante appena oltre lo sportello dell’aereo ed
eccoci immersi sudando nel mantello ardente dei tropici.

Sì perché è
questa <…la scoperta principale: quella della gente del posto, dei locali.
Come sembrino fatti apposta per questo paesaggio, per questa luce, per questo
odore.
Come facciano un tutt’uno con essi… come ogni razza sia connaturata al
suo paesaggio, al suo clima. Noi plasmiamo il nostro paesaggio ed esso a sua
volta ci plasma i tratti del volto…>.
Scendendo dall’aereo noi affrontiamo il passaggio a questo nuovo mondo
mentalmente e fisicamente impreparati, un mondo che si muove liberamente e a
proprio agio al ritmo imposto dal clima e dalla tradizione.
Se il
nostro viaggio è per una breve vacanza osserviamo tutta questa diversità
rimanendone al di fuori.
Ma se ci siamo trasferiti per vivere in questo nuovo
paese un così rapido cambiamento non è naturale e nel migliore dei casi abbiamo
perso l’opportunità d’esserci “ripuliti” prima dell’immersione.
Ho avuto la fortuna
di trasferirmi in altri paesi viaggiando per 6 volte in nave sulla rotta
Italia/Brasile e viceversa.
Dico fortuna perché in nave si ha la possibilità di superare gli inconvenienti appena detti. (leggete anche il post “PASSAGGI NAVE”) I miei viaggi con la nave sono durati ognuno due settimane o più.
Si trattava di navi da carico, non da crociera tradizionale beninteso, con un limitato numero di ospiti viaggianti tra i più differenti: persone di ogni nazionalità che usa normalmente la nave come mezzo di trasporto per spostarsi di quà e di là nel mondo, per andare a vivere in altri paesi, per lavorare all'estero o abitare nell'altro emisfero sei mesi all'anno.
La compagnia
marittima accettava questi pochi passeggeri non certo per ricavarci due soldini
addizionali (anzi gli costavamo più del ricavato considerando le spese per
l’apposito personale, cuoco, camerieri, personale delle pulizie etc.) ma per
avere la priorità nei porti. Per legge marittima una nave con un certo numero
minimo di passeggeri passa davanti a tutta la fila d’altre navi in rada che
aspettano il loro turno per attraccare nel porto pieno. Si tratta a conti fatti
di centinaia di migliaia di euro al giorno risparmiati. Geniale! La
nave è stata anche un’ottima opportunità per conoscere persone inusuali ed
interessanti con motivazioni ed abitudini non comuni. In una traversata in mare
di due settimane con navi che non offrono molti svaghi, divertimenti, feste e
cotillons, si ha il tempo per pensare su ciò che lasciamo e su ciò pensiamo ci
aspetti, sull’importanza di ciò che stiamo realizzando mentre gradualmente
giorno per giorno cambia il clima, le stelle, i venti e la posizione del sole e
noi cambiamo con essi. Non possiamo far altro in mezzo al mare, possiamo solo
lavorare con noi stessi, i nostri desideri e le nostre speranze, e questo è già
avventura.
Vi sono altre
ragioni molto pratiche per preferire viaggiare in nave nel caso di
trasferimenti per lunghi periodi: il trasporto di un considerevole numero di
bagagli non comporta generalmente alcuna spesa aggiuntiva (anche diverse
centinaia di chili e molti colli). Questo compensa anche economicamente il
maggior costo del passaggio nave rispetto al biglietto classe turistica
dell’aereo. Viaggiando in nave si evitano inoltre i fastidi e tensioni del
check-in, controllo bagagli e quant’altro propri degli aeroporti, tutto si
svolge invece con più rilassatezza e tranquillità. Persino le pratiche del
controllo passaporti all’arrivo vengono espletate dall’ufficiale di bordo
mentre si beve l’ultimo drink salutando i compagni di viaggio al bar. Niente
file impossibili, scocciature ed interminabili attese. E' problematico trasferirsi all'estero con animali domestici ma anche per e con i cani è conveniente espatriare in nave: si evita di doverli rinchiudere per ore nella cassa da
trasporto nella stiva dell’aereo con l’inevitabile stress che gli comporta.
Trattandosi di cani di grossa taglia la scelta nave è conveniente
economicamente: si paga ad animale invece che a peso. Io mi trasferivo con i
miei mastini napoletani di circa 90-100 kg . ognuno: in aereo la spesa sarebbe stata
enorme, diverse migliaia di dollari, mentre in nave spendevo meno di 100 USD per cane e di giorno giravano
con me al guinzaglio in coperta e mi facevano compagnia mentre leggevo al lato
della piccola piscina.
Ricordo il susseguirsi delle giornate passando
ore ad osservare il mare e la linea dell’orizzonte a 360° sotto il sole
equatoriale, col caldo senza sudore per il vento continuo dovuto al navigare.
C’era il piacere dei lunghi quotidiani incontri con Arì, grande azionista di
una banca brasiliana, compagno di viaggio ed intelligente
avventuriere di 70 anni, restauratore e gallerista di dipinti di maestri
dell’800, ex contrabbandiere e per passione commerciante di importanti gioielli
antichi. Arì che viaggiava solo in nave, con una vecchia valigia di cuoio e
lunghi capelli bianchi, aborriva il conformismo e la mediocrità di pensiero,
viveva sei mesi a Rodi e sei mesi in Brasile.
Ricordo le notti in cabina di comando parlando del più e del meno con gli ufficiali di turno, bevendo caffè nell’oscurità quasi completa, senza smettere di scrutare il mare. C’erano le impressionanti dimensioni della sala macchine e del motore alto 3 piani, i cilindri grandi come automobili, il rumore assordante… c’era il verniciatore che non smetteva mai, verniciava a ciclo continuo, senza soste, anno dopo anno, perché la nave era così grande e la corrosione così rapida che quando aveva finito di verniciarla tutta era già tempo di ricominciare da dove aveva iniziato. Era lavoro per chi non aveva la smania di terminare.
Ricordo le notti in cabina di comando parlando del più e del meno con gli ufficiali di turno, bevendo caffè nell’oscurità quasi completa, senza smettere di scrutare il mare. C’erano le impressionanti dimensioni della sala macchine e del motore alto 3 piani, i cilindri grandi come automobili, il rumore assordante… c’era il verniciatore che non smetteva mai, verniciava a ciclo continuo, senza soste, anno dopo anno, perché la nave era così grande e la corrosione così rapida che quando aveva finito di verniciarla tutta era già tempo di ricominciare da dove aveva iniziato. Era lavoro per chi non aveva la smania di terminare.
E poi le
passeggiate col comandante, le sue confidenze, la superstizione dei marinai, il
rito al Dio Nettuno al passaggio dell’Equatore… Un giorno per passare le lunghe
giornate organizzai una caccia al tesoro alla quale parteciparono tutti, equipaggio
compreso. L’unica restrizione del comandante fu di non includere la cabina di
comando nelle aree del gioco. Ci divertimmo.
La mattina
dopo mi svelò un piccolo segreto: quando furono costruite le due navi gemelle
(la “Repubblica di Pisa” e la “Repubblica di Venezia”, volute inizialmente
dalla Fiat per il trasporto delle sue auto tra il Brasile e l’Italia) esisteva
una legge per fomentare la marina mercantile che concedeva prestiti agevolati a
lungo termine, quasi a fondo perduto per la loro costruzione. Era sufficente
che le navi non superassero un certo tonnellaggio e lunghezza. Furono quindi
costruite con queste caratteristiche ottenendo gli agevolati finanziamenti
governativi. Però per ragioni commerciali e di sfruttamento ottimale sotto il
profilo economico sarebbero state molto più lucrative se avessero avuto una
stazza ben maggiore. Presto fatto: ottenuti ormai i finanziamenti tagliarono le
navi nel mezzo e vi inserirono in ognuna una nuova parte centrale, saldarono i
tre pezzi ed ebbero così due navi della lunghezza voluta ma che non avrebbero
ricevuto gli aiuti governativi se fossero state sin dall’inizio di quella nuova
stazza. Il comandante mi mostrò le linee di saldatura che correvano da una lato
all’altro. Incredibile ma vero. Stavo viaggiando in una nave con protesi,
rattoppata e ricucita.
A parte
questo penso sia così che si debba viaggiare, e se si è pronti a trasferirsi in Brasile
che importanza può avere arrivare due settimane prima o dopo? E poi non è vero
che chi vale vola, chi vola vale, chi non vola è un vile...
Che bei racconti!
RispondiEliminaVorrei tanto andare in brasile in nave con il mio cane da 11kg ma la grimaldi non trasporta animali.
Mi sapresti indicare un compagnia alternativa?
grazie mille
Anna
Ciao Anna, sono contento ti sia piaciuto il resoconto del viaggio, è tratto dal mio libro "Ricette Avventurose" (la pagina "Il mio libro" appena prima dei posts).
RispondiEliminaTempo fa un'altra persona cercava passaggi nave con il suo cane e purtroppo senza risultato. Mandate un'email alla Grimaldi richiedendo la ripresa del servizio, se siete in diversi forse lo ripristinano.
salve, mi sai dire ci di genova posso preander una navi per brasile e portare mio camper? grazie
RispondiEliminaLeonardo: leggi il post "Passaggi nave" del 09/05/2012: http://vivoinbrasile.blogspot.it/2012/05/passaggi-nave.html
RispondiEliminaCiao
La Grimaldi ha navi con cabine per chi viaggia con il cane (in linoleum) nel'ambitoo del Mediterraneo. Non so per viaggi in Atlantico. "Allestite con una pavimentazione in linoleum di facile ed efficace pulizia, godono di un accurato servizio quotidiano di sanificazione per garantire il massimo dell’igiene. Al fine di riservare la cabina con accesso animali è necessario selezionare l'opzione "cabina amici a 4 zampe" al momento della prenotazione. "
RispondiEliminaCi sono aggiornamenti?
per andare in Brasile nel 2918 con la mia Dalmata che cosa devo fare?
RispondiElimina